|
Pensare
Ë distinguere. Eí saper riconoscere quando due cose sono di natura diversa,
tra loro inconciliabili. Ma sappiamo riconoscere chi depaupera da chi
Ë depauperato? Sappiamo compiere ancora questa elementare distinzione?
Il fatto che la maggioranza avalli, pi˜ o meno passivamente, magari con
un voto (o con un non-voto) progetti politici che si rivolgono indistintamente
a tutti depauperanti e depauperati, fa temere il contrario. Ma come Ë
possibile che categorie sociali cosÏ intrinsecamente opposte possano condividere
aspettative, idee, interessi sul loro futuro. Forse sono soltanto le aspettative,
le idee, gli interessi di una soltanto delle due classi; quella dei depauperantiÝ
che ha scippato agli altri anche la consapevolezza di essere depauperati.
Noi depauperati vogliamo uscire da questa gabbia ideologica, riprenderci
la nostra libertý di pensiero (che Ë qualcosa di pi˜ della libertý di
cambiare canale). La tradizionale dimensione politica sinistra-destra,
che pur nel passato ha rappresentato il luogo principale della contrapposizione
e della dialettica politica, ha da tempo perso ogni forza |
propulsiva. Le pi˜ recenti esperienze movimentiste, spesso trasversali
alla politica classica, e che pur in certi contesti socio-politici hanno
funzionato da catalizzatore di fattive volontý di cambiamento, hanno inesorabilmente
subito uníinvoluzione, regredendo su posizioni qualunquiste e demagogiche.
Lungi dallíaver creato una dimensione politica davvero alternativa, hanno
piuttosto alla fine contribuito a trasformare lo scenario politico in
un deserto che pur nella sua bidimensionalitý non ha punti di riferimento,
nÈ direzioni privilegiate. Un tutto indifferenziato, incomprensibile,
inutile: queste sono le tre ëií della politica attuale. A questo punto
una terza dimensione nella politica si presenta come chiara necessitý
storica. Eí soltanto in questa nuova dimensione che possiamo ricostruire
le categorie di contrapposti: punto di partenza di ogni pensiero veramente
dialettico. Eí questo il luogo politico naturale del nostro movimento.
Schierato senza ambiguitý a fianco dei depauperati. Noi siamo i depauperati,
ne rappresentiamo líavanguardia cosciente. Siamo lo zenith di questa terza
dimensione: punto di osservazione privilegiato di questo squallido deserto
che sta ai nostri piedi: E verso lo zenith vogliamo portare tutti i depauperati:
render loro la consapevolezza per unirsi e lottare contro chi sistematicamente
ci depaupera. Non saremo líopposizione che con la sua esistenza legittima
il potere. Non saremo una percentuale, un numero di voti da analizzare
con una statistica. Noi saremo il potere organizzato dei depauperati consapevoli.
Saremo liberi, penseremo come mille teste, ma agiremo compatti, rapidi,
imprevedibili. Eí ora di svegliarsi depauperati di ogni luogo e di ricordarsi
che: La guerra non Ë pace. La schiavit˜ non Ë libertý. Líignoranza
non Ë forza. |
|
|
![]() |
|
![]() |
|
![]() |